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Titolo originale Der Golem, wie er in die Welt kam

Lingua originale tedesco

Paese di produzione Germania

Anno 1920

Durata 85 min

Colore B/N

Audio muto

Rapporto 1.33 : 1

Genere orrore

Regia Carl Boese e Paul Wegener

Sceneggiatura Henrik Galeen e Paul Wegener

Produttore Paul Davidson

Casa di produzione Projektions-AG Union (PAGU)

Fotografia Karl Freund

Musiche Hans Landsberger (musiche originali)

Scenografia Hans Poelzig e Kurt RichterEdgar G. Ulmer (non accreditato)

Costumi Rochus Gliese

 

Interpreti e personaggi

Paul Wegener: Golem

Albert Steinrück: Rabbino Jehuda Löw

Lyda Salmonova: Miriam, la figlia del Rabbino

Ernst Deutsch: Rabbino Famulus

Hans Stürm (come Hanns Sturm): Rabbino Jehuda

Max Kronert: servitore del tempio

Otto Gebühr: l'imperatore

Dore Paetzold

Lothar Müthel: Cavalier Florian

Greta Schröder: bambina con le rose

Loni Nest: ragazzina

Carl Ebert: servitore del tempio

Fritz Feld: Jester

 

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Terza e ultima trasposizione cinematografica, una sorta di prequel del primo film, incentrata sulla figura del golem del regista prussiano Paul Wegener, che girò i due precedenti adattamenti cinematografici del romanzo Golem dello scrittore austriaco Gustav Meyrink, Der Golem nel 1915 insieme a Henrik Galeen, e nel 1917 con Der Golem und die Tänzerine, parodia del primo film e primo sequel della storia cinematografica. Utilizzò per tutti e tre i film i medesimi attori tra cui se stesso che impersonifica il Golem e Lyda Salmonova, sua moglie nella vita.

 

Trama: Nel quartiere ebraico di Praga, si aggira il Golem, un'enorme statua vivente grazie ad un amuleto a forma di stella inserito nel petto, servitore di un rabbino che lo ha plasmato nell'argilla tramite un rituale descritto nel testo Sefer Yetzirah per liberare gli ebrei dalla persecuzione.

Quando il Golem, innamoratosi della figlia del suo creatore, capisce di non essere corrisposto comincia a distruggere tutto ciò che incontra finché il suo pendaglio magico non viene rimosso da una bambina che gli offre una mela il che lo rende nuovamente senza vita.

 

Meriti: scenografia fantastica antropomorfa, trucchi cinematografici d'effetto, regia scorrevole, ambientazione architettonica tipica dell'espressionismo tedesco, non si può non rapportare Adamo al Golem e la tentazione della mela biblica..

 

Vai al frammento di Der Golem (1915)

 

Vai al film Der Golem, wie er in die Welt kam (1920)

 

Titolo originale Das Cabinet des Dr. Caligari

Paese di produzione Germania

Anno 1920

Durata 71 min

Colore B/N

Audio muto

Rapporto 1,33 : 1

Genere drammatico, orrore

Regia Robert Wiene

Soggetto Hans Janowitz, Carl Mayer

Sceneggiatura Hans Janowitz, Carl Mayer

Produttore Rudolf Meinert, Erich Pommer

Casa di produzione Decla-Bioscop AG di Erich Pommer

Fotografia Willy Hameister

Musiche Giuseppe Becce

Scenografia Walter Roehrig, Walter Reimann, Hermann Warm

Costumi Walter Reimann

 

Interpreti e personaggi

Friedrich Fehér: Francis

Werner Krauss: Dr. Caligari

Conrad Veidt: Cesare

Lil Dagover: Jane Olsen

Hans Heinrich v. Twardowski (Hans Heinrich von Twardowski): Alan

Rudolf Lettinger: Dr. Olsen

 

Film capostipite del filone espressionista tedesco, Wiene ereditò questo film da Fritz Lang, che avrebbe dovuto dirigerlo in un primo temp ma che poi rinunciò per dirigere Die Spinnen, 1. Teil: Der Goldene See. La sceneggiatura venne realizzata in 6 settimane con le dovute modifiche apportate in seguito come da volontà dello stesso Lang.

 

Trama: Franz narra al suo interlocutore all'interno di un ospedale psichiatrico una storia svoltasi nel 1830. Nel racconto in analessi, in una improbabile cittadina tedesca, il dott. Caligari presenta al pubblico di una fiera annuale Cesare, sonnambulo da 23 anni ai suoi ordini che predice il futuro. Tra delitti, rapimenti e inseguimenti, il sonnambulo muore di stanchezza mentre Caligari riesce a scappare e a rifugiarsi nel manicomio di cui diventa direttore.

 

Meriti: Precursore dei thriller psicologici moderni, film innovatore per la scenografia al primo impatto stramba costituita da paesaggi dipinti, prospettive asimmetriche e giochi di luce inquietanti, dettagli fisici del Dottor Caligari riportati al Dottor Giuseppe Calligaris, scienziato italiano che si dedicava ad esperimenti di ipnosi e di trasmissione del pensiero, trucco sovraccarico, recitazione esasperata nelle gestualità e nelle mimiche, ampio uso dei girati in soggettiva, primi piani, ottima fusione riuscita tra teatro e cinema, finale a sorpresa.

 

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