Negli anni ottanta
e novanta scende
in campo una nuova generazione
di talentuosi registi
come Quentin Tarantino,
Tim Burton e David Lynch che hanno saputo creare
film interessanti e innovativi senza mai dimenticare
il passato. All'inizio
degli anni '80, Maria Koleva
introduce il concetto
del film libro.
Nel 1995 i danesi Lars von Trier e Thomas
Vinterberg lanciano, attraverso
un manifesto di dieci punti,
il movimento Dogma 95 in reazione alle superproduzioni e all'abuso degli effetti speciali.
In esso, definiscono
i vincoli per realizzare film all'interno del movimento, con alcune innovazioni
radicali come l'abolizione
della colonna sonora
e l'adozione esclusiva
della cinepresa a mano; accetta
esclusivamente ciò che si svolge
sullo schermo. Il movimento viene dichiarato sciolto
nel 2005, dopo aver realizzato
35 film (o Dogmi): tra questi c'è anche un lungometraggio italiano,
Diapason (2001). Nel 1999 viene propugnato un contro manifesto
di risposta in undici punti e in chiave ironica,
Exdogma 99 dalla regista olandese
di origine italiana
Kyara van Ellinkhuizen.